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Pubblicazioni

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Emigrazione e strategie familiari dalla Valle Intelvi. Il caso di Pellio Superiore.

Tesi di laurea di Sonia Pizzagalli.

Università degli Studi di Milano (2004)

La tesi, mediante un'attenta analisi dei dati anagrafici estratti dagli archivi storici e successiva elaborazione secondo criteri scientifici, mette in luce i tratti salienti dell'emigrazione (costituita soprattutto da magistri operanti nell'ambito dell'edilizia e della decorazione) da Pellio Superiore in Valle Intelvi tra Seicento e Settecento.

Vengono analizzate nel contempo le politiche familiari (età matrimoniale, numero di figli, ruolo di capo famiglia) messe in atto in funzione appunto della forte emigrazione; politiche che differiscono sensibilmente da quelle delle popolazioni di pianura.

In particolare, le donne si sposavano ad un'età mediamente superiore, onde operare una sorta di controllo delle nascite, viste le scarse risorse locali e la concomitante emigrazione specialistica, tenendo anche conto della minore mortalità infantile (per ragioni climatiche) rispetto alla pianura, come risulta dall'ottima ricerca di Sonia Pizzagalli.

Si tratta della prima ed unica trattazione di questi temi relativamente alla Valle Intelvi: un'assoluta novità nella produzione culturale locale.

La mia minima consulenza si è limitata a consolidare le informazioni necessarie alla premessa storica.  

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Catalogo sistematico dei paliotti in scagliola presenti in Valle Intelvi.

Tesi di laurea di Graziella Battista.

Università degli Studi dell'Insubria - sede di Como (2012)

Si tratta del primo ed unico censimento sistematico (mediante schede standardizzate corredate di foto) eseguito con criterio scientifico di tutti i 52 paliotti d'altare in scagliola policroma intarsiata presenti in Valle Intelvi.

Per ogni scagliola vengono riportate l'ubicazione esatta (chiesa/cappella/altare), le misure, lo stato di conservazione ed eventuale degrado (con indicazione delle probabili cause), nonché una dettagliata descrizione del disegno, con interpretazione dell'iconografia in base a testi accreditati, senza avventurosi tentativi di attribuzione delle opere, a volte presenti in lavori meno rigorosi.

Per ogni scagliola sono riportate fotografie sia dell'intero manufatto, sia di alcuni particolari.

Sono presenti anche brevi affidabili cenni storici sulle chiese che ospitano le opere.

Il tutto accompagnato da una valida premessa storico artistica e da un'interessantissima panoramica sugli aspetti legislativi riguardanti i beni culturali e sulla loro evoluzione nel tempo.

La scagliola (che prende il nome da un tipo di gesso che ne costituisce la principale materia prima) è una tecnica che serve ad imitare sia il marmo in colonne e pannelli (scagliola marmorizzata), sia l'intarsio di marmo (scagliola policroma intarsiata, oggetto di questa tesi), quest'ultima assai utilizzata nei paliotti d'altare.

Rifacendosi ad antiche tecniche, la scagliola è rifiorita nel tardo XVI secolo in Austria-Germania, Emilia Romagna e Toscana, se pur con caratteristiche non identiche.

Gli Intelvesi ne divennero presto maestri e diffusori, soprattutto alla fine del XVII secolo ed in quello successivo: ricordiamo in particolare i Solari di Verna, Rapa di Ramponio, Molciani di Pellio, cui fecero eco i Pancaldi di Ascona (Lago Maggiore).

Attualmente sono pochissimi gli scagliolisti ancora capaci di restaurare o produrre ex novo manufatti in scagliola secondo le antiche tecniche: tra essi c'è proprio Graziella Battista, l'Autrice della tesi.

La mia minima consulenza si è limitata a consolidare le informazioni storiche su alcune chiese.  

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Fondi archivistici Cavarocchi, D'Amore, Quartieri e Scampini.

Sono collocati in un locale di Villa Turconi a Lanzo d'Intelvi (Alta Valle Intelvi, CO): per le modalità di accesso e consultazione informarsi presso il Comune Alta Valle Intelvi e/o presso i gestori della villa stessa.

Il fondo Franco Cavarocchi (ordinato e catalogato a suo tempo da Domenico Quartieri) ospita innumerevoli manoscritti, foto e testi prodotti e/o raccolti dallo studioso inerenti alle sue vastissime ricerche relative soprattutto (ma non solo) alle personalità e alle opere dei magistri dei laghi lombardi, in particolare intelvesi.

Per consultare il fondo può essere utile fare una ricerca preliminare nel presente file PDF "Fondo Cavarocchi": aperto il file, premere Ctrl F e inserire la parola desiderata seguita da Invio. Verranno mostrati i riferimenti ai documenti cartacei corrispondenti (n. della cartella). Ovviamente i testi sono cartacei e quindi la ricerca può trovare soltanto le parole chiave presenti nelle descrizioni dei documenti che sono state inserite al momento della catalogazione.

Il file contiene anche un sommario del contenuto del fondo e alcuni dati biografici relativi a Franco Cavarocchi.

Il fondo Elsa Ascarelli D'Amore (ordinato e catalogato a suo tempo dall'Università di Pavia) contiene innumerevoli manoscritti, foto e testi prodotti e/o raccolti dalla studiosa inerenti alle sue vastidssime ed eclettiche ricerche sulla Valle Intelvi, la sua storia e i suoi artisti.

Anche in questo caso può essere utile fare una ricerca preliminare nel presente file PDF "Fondo D'Amore", con le stesse modalità relative al Fondo Cavarocchi.

Il fondo librario Domenico Quartieri (donato nel 2022 al Comune Alta Valle Intelvi) comprende in prevalenza monografie di argomento storico (sia di carattere locale che regionale e nazionale) e archivistico. Da segnalare la presenza di alcune monografie e riviste relative alla storia della Valle Intelvi, come di evince da questo breve file PDF fornito dall'Autore. Esiste in loco un indice cartaceo delle pubblicazioni presenti in questo fondo. Di particolare interesse per gli studi locali è il  volumetto del "Progetto Civita"  (che riassume la storia istituzionale dei comuni) relativo alla Provincia di Como. Pongo qui il link con la versione in PDF, comoda da consultare.

Il fondo Emilio Scampini raccoglie alcune pubblicazioni, soprattutto dell'Autore: poesie, racconti, lavori teatrali di questo geniale ed eclettico scrittore, che fu anche uno storico assai rigoroso, come si evince dal volume (presente nel fondo) sulla biografia di Carlo Barrera Pezzi, lo storico della Valsolda imparentato col Fogazzaro.

Molto interessanti per futuri studi sono anche due cartelle che comprendono lavori teatrali inediti di Emilio Scampini.

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